Politica
25 Ottobre 2018
Pennini minaccia querele alla consigliera Bianchini e attacca tutta la maggioranza. Cristofori (Pd): "Mantenute tutte le richieste, opposizione imbarazzante"

Delibera rifiuti, approvazione senza pace: continua la polemica tra Pd e il ‘Signor Comitato”

di Ruggero Veronese | 6 min

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Paolo Pennini (immagine tratta dalla pagina pubblica Facebook)

Chi pensava che l’approvazione della delibera di iniziativa popolare sui rifiuti grazie ai voti del Partito Democratico avrebbe chiuso le polemiche tra la maggioranza in consiglio comunale e gli attivisti più agguerriti si sbagliava di grosso. A due giorni dal voto in municipio, continua infatti la polemica tra Paolo Pennini, attivista del Movimento 5 Stelle e del comitato Mi Rifiuto, e la consigliera Pd Patrizia Bianchini: il primo infatti non manda giù gli emendamenti del Pd, che per rendere ricevibile a livello formale la delibera ha affidato lo studio di fattibilità per la ripubblicizzazione del servizio ad Atersir (come era del resto scontato, essendo l’ente responsabile della raccolta rifiuti a livello regionale). Mentre Bianchini nel rispondere alle critiche ha accusato Penini di “ignorare leggi, regole, istituzioni perché di fatto si vuole sostituire a tutto e tutti pur non avendone le capacità e le competenze, in barba a quella democrazia che a gran voce si reclama ma contro la quale ci si adopera”. Una polemica che invece – va ricordato – non coinvolge l’altro gruppo promotore della delibera, l’associazione Ferrara in Comune.

Pennini. Passano neanche 24 ore e l’attivista del comitato e del Movimento 5 Stelle scatena una nuova raffica di critiche contro Bianchini, che “attacca probabilmente il comitato per prendersi i suoi cinque minuti di notorietà e poi tornare nel dimenticatoio della politica ferrarese”. Pennini minaccia azioni legali e querele contro le “dichiarazioni diffamatorie” espresse dalla consigliera Pd (anche se probabilmente si potrebbe tuttalpiù parlare di dichiarazioni ingiuriose, visto che Pennini era presente sul posto e quindi non ci può essere diffamazione), dal momento che “La signora si è permessa di dire pubblicamente che il comitato incita all’abbandono ha detto una falsità strumentale priva di fondamento, tanto che se la medesima avesse almeno aperto la nostra pagina Facebook avrebbe potuto notare l’avvio del servizio segnalazione a Hera contro gli abbandoni, concordato in una serie di corrispondenze via email e da parte nostra, gratuito. Ci teniamo a sottolineare che la multiutilities Hera avrebbe la tecnologia e le strutture per raccogliere le segnalazioni senza affidarsi a un comitato civico che riterrà, supponiamo, più attendibile di altri strumenti e ciò legittima nella nostra attendibilità”.

E in questo rinfacciarsi a vicenda le reciproche lacune sul tema rifiuti, Pennini aggiunge che “la signora Bianchini è abituata a non comprendere determinate dinamiche sulla gestione rifiuti: le ricordo il dibattito sull’osservatorio ove bollò come pretestuose le proposte del Movimento 5 Stelle per poi votarle in aula con il suo partito senza opporsi. Le do un consiglio: studi in particolare le nuove piattaforme social. Forse eviterebbe pessime figure pubbliche ampiamente censurate in consiglio e smentite nei fatti”.

Nel chiudere il proprio intervento, Pennini nega ogni tipo di gratitudine verso il Pd, nonostante i voti dei suoi consiglieri decisivi per il passaggio della delibera: “Evidenzio altresì – conclude l’attivista – che la delibera popolare l’ha approvata con emendamenti opposti all’indirizzo espresso ufficialmente in aula dai comitati: quindi la ringraziamo per cosa? Per non aver ascoltato i 955 cittadini e aver seguito le direttive del suo partito? A volte il silenzio sarebbe oro. Ma ne riparleremo al tavolo sullo studio di fattibilità e alle prossime amministrative quando mi auguro l’ombrello del Pd non le garantirà un posto sicuro in consiglio. Democraticamente parlando”.

Tommaso Cristofori

Partito Democratico. Nel frattempo all’indirizzo delle redazioni locali giunge anche una nuova controreplica a Pennini da parte di Tommaso Cristofori, presidente del gruppo consiliare Pd, che vede le dichiarazioni dell’attivista pentastellato come “molto gravi e sleali rispetto il percorso che c’è stato e nei confronti delle persone che hanno partecipato. Se c’è qualcuno che ha disatteso e tradito la volontà dei firmatari della delibera popolare è chi ha scritto il comunicato che è stato diffuso; infatti tutte le richieste sono state mantenute, compreso quelle non scritte (come intervenire i Consiglio, non previsto dal regolamento)”.

Cristofori cerca di rivolgersi ai sostenitori della raccolta firme per dire che “ci sarà lo studio di fattibilità e il tavolo partecipativo di approfondimento che loro hanno chiesto (il Mirifiuto si è “dimenticato” di comunicarlo nel loro proclama), con la differenza però che sarà un vero confronto sulle diverse scelte e non su una già preconfezionata, come qualcuno dei vostri rappresentanti vorrebbe. Questo è stato possibile, solo grazie al lavoro di mesi che il gruppo Pd, con il contributo anche di Alberto Bova, Leonardo Fiorentini e Deanna Marescotti , ha faticosamente e democraticamente costruito per rispondere e dare dignità a quei cittadini che hanno firmato; un percorso lungo di continuo confronto e mediazione, che ha coinvolto anche tecnici e dirigenti di questa amministrazione, per acconsentire che il documento fosse discusso e votato, altro che soprusi”.

Il presidente del gruppo Pd a questo punto critica le opposizioni per l’approccio poco pragmatico alla discussione in consiglio: “Se non fosse stato per la volontà e l’impegno di queste persone (tutte della maggioranza) la delibera non sarebbe arrivata nemmeno in Consiglio, vista la totale assenza di proposta e competenza di tutti i gruppi di minoranza, in primis del 5 Stelle, che a parole sostengono i comitati e nei fatti votano contro, incapaci di trovare qualunque tipo di soluzione davanti a un ostacolo. Chi ha tradito veramente i sottoscrittori è il Sig. Pennini , con queste dichiarazioni, che a seconda delle convenienze veste la maglia dei Mirifiuto o del Movimento 5 Stelle, spiace per altri rappresentanti dell’iniziativa che hanno partecipato, che stimo personalmente e reputo in buona fede. Imbarazzante il comportamento di Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle, che con patetiche richieste di emendamento per tentare come al solito di mostrare la loro coesione, che si fonda sul niente, hanno messo a nudo tutta la loro impreparazione sia tecnica, che politica. Le deliranti quanto vaghe affermazioni sui soprusi della politica, dell’Amministrazione, del potere, credo che si commentino da sole e mi auguro che presto altri rappresentanti dell’iniziativa e firmatari, si dissocino. Per fare la rivoluzione, Sig. Comitato, servono prima ideali e valori democratici e mi pare che su questo, ci sia molto ma molto da lavorare”.

Movimento 5 Stelle. Non manca l’intervento del Movimento 5 Stelle, che spiega perché ha detto ‘no’ alla delibera popolare sui rifiuti, pur avendola sostenuta fin dall’inizio. La risposta, dicono, è semplice, dato che quella uscita dall’aula “non era più la delibera popolare ma il mostro preconfezionato dal Pd”. “Cerchiamo di capire perché: la proposta aveva un vizio di forma da sanare nella seduta del consiglio per diventare ammissibile e inoltre chiedono un tavolo neutro, vero, di partecipazione democratica. La “sanatura” esce con l’attribuzione ad Atersir dello studio di fattibilità con gli emendamenti PD: Cioè l’ente che controlla a chi dare la gara deciderà se é meglio la gara stessa o l’affidamento pubblico diretto e si occuperà di indirizzare lo studio sul sistema pubblico alternativo. Atersir é un organo di controllo, condannato da una pluralità di rapporti di Anac e dell’antitrust per il suo ruolo di controllore “controllato” ovvero di essere, di fatto ritenuto subalterno a Hera e non ad essa indipendente. Atersir é ente dove partecipano gli stessi sindaci che però hanno nei loro portafogli le azioni Hera, ivi compreso il comune di Ferrara. É altresì presieduta dal sindaco Tagliani. Quindi, per riassumere: il PD chiede alla giunta Tagliani (possessore di azioni Hera) di dare ad Atersir, presieduta da se stesso, di fare uno studio di fattibilità che sia potenzialmente contrario alle decisioni e gli interessi dei soggetti partecipanti all’ente stesso. Un mostruoso conflitto di interessi che da anni va avanti e abbiamo sempre denunciato. Potrà l’organo monopolizzato da interessi privatistici e che già si é espresso per un bando privato realizzare uno studio che sia contro tutto questo? Ci chiediamo se, per esempio, il vostro capoufficio vi chiedesse se il vostro posto di lavoro serve perché in caso contrario vi sbatte in mezzo a una strada. Gli rispondereste mai che é meglio che vi licenzi per farvi morire di fame?”

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